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Fisioterapia - Riabilitazione - Neuropsichiatria infantile

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Irene Piacenti

Fisioterapista e Osteopata DO

  • Osteopatia
  • Terapia manuale

Irene è la coordinatrice della nostra squadra di fisioterapisti. E’ lei che incontra il paziente in prima valutazione, e che lo indirizza verso il percorso da prendere all’interno del Vital Center. Laureata in Fisioterapia nel 2010 all’Università di Pisa, Diplomata in Osteopatia nel 2016 all’AIFROMM di Bergamo che collabora con la scuola di Osteopatia FBEO (Formazione Belga e Spagnola di Osteopatia), e nel bagaglio tanti corsi di formazione in Terapia manuale. Si sta specializzando nell’approccio biodinamico dell’osteopatia meglio detta “Movimento presente e la quiete” con l’Advanced Osteopathy Institute di Milano. E’ l’osteopata del Vital Center sostenendo la salute dei nostri pazienti.
Se vuoi conoscerla meglio, vai su www.irenepiacentiosteopata.it

Lucia Cassandra Bacciottini

Fisioterapista:

  • Riabilitazione della donna

  • Riabilitazione pavimento pelvico

  • Riabilitazione oncologica e linfatica

  • Pilates Fisios

  • Ginnastica Addominale Hipopressiva

  • De Gasquet Maternitè

Lucia è la fisioterapista che ogni donna vorrebbe al suo fianco. Dopo la laurea ha iniziato il suo percorso frequentando il Master in riabilitazione dei disordini neuromuscoloscheletrici. Data la sua passione per il movimento e l’esercizio fisico, ha cercato formazioni che includessero l’esercizio funzionale: Pilates-Fisios metodo Silvia Renieri, Ginnastica Addominale Hipopressiva Caufriez Concept e De Gasque pre e post partum. Esperta in linfodrenaggio, ha continuato la sua formazione specializzandosi nella riabilitazione oncologica della donna operata al seno. Attraverso lo studio con docenti europei e americani ha approfondito le problematiche del pavimento pelvico e le sue relazioni posturali, riuscendo così ad avere una presa in carico globale di tutto ciò che comporta la salute della donna.

Riabilitazione oncologica

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Riabilitazione oncologica

Che cosa è?
La riabilitazione oncologica può migliorare notevolmente la qualità di vita del paziente sia durante il percorso terapeutico sia quando il tumore è vinto o è sotto controllo.
Molti dei pazienti sottoposti a terapie specifiche per la neoplasia presentano disabilità derivate proprio dai trattamenti subiti, con gravi ripercussioni sia sul piano sociale che su quello personale. E’ nata quindi l’esigenza di offrire a tali pazienti una terapia riabilitativa che sia in grado di affrontare le problematiche legate alla loro qualità di vita ed al pieno recupero delle loro potenzialità relazionali e psico-fisiche. Le disabilità che presentano i pazienti oncologici sono varie e complesse e si manifestano sul piano fisico, relazionale, psicologico e sociale.
Esistono raccomandazioni ministeriali sull’importanza della riabilitazione in campo oncologico, ed è noto come un evento neoplastico, è spesso responsabile di sequele sia psicologiche che funzionali.
Gli obiettivi sono diversi in base alla specificità del paziente, al tipo di neoplasia, allo stadio e alla fase della malattia, alle comorbidità, alle concomitanze delle complicanze insorte, alle aspettative e motivazioni del paziente, al contesto familiare e sociale. Per la diversità dei quadri patologici, la varietà della storia naturale della malattia e la molteplicità degli esiti che si possono presentare, verrà strutturato in accordo con il medico oncologo specialista, il medico di famiglia ed il fisiatra, il Progetto Riabilitativo Individuale.
Il Progetto Riabilitativo proposto sarà specifico e individualizzato in base al paziente, e le proposte terapeutiche varieranno in base agli obiettivi proposti nel momento della valutazione medica fisiatrica. Il nostro medico fisiatra si occuperà di creare una stretta collaborazione con tutte quelle figure professionali che concorrono alla presa in carico del paziente in rapporto alle sue esigenze derivanti dalle disabilità da trattare, quindi del medico oncologo specialista e dei terapisti a cui affiderà il trattamento più indicato. Possono far parte dell’equipe riabilitativa diverse figure professionali a seconda della necessità rilevate a seguito alla valutazione medica e fisioterapica (neurologo, cardiologo, dietologo, ortopedico, logopedista etc.). La valutazione medica ha il compito di stabilire l’idoneità al trattamento riabilitativo escludendo la presenza di controindicazioni e di analizzare i bisogni riabilitativi del paziente in funzione dello stato della malattia e delle disabilità rilevate.
I trattamenti che avranno una priorità per questa tipologia di pazienti sono: il trattamento manuale osteopatico e l’esercizio specifico dedicato.
Uno degli effetti avversi più comuni legati alla malattia oncologica è la Fatigue Cancro Correlata, ovvero la presenza di una sensazione soggettiva, stressante, persistente di stanchezza o spossatezza correlata al cancro o al suo trattamento, non proporzionale all’attività eseguita, che interferisce con le abituali attività e che spesso non è alleviata dal sonno o dal riposo. Il trattamento osteopatico viene integrato al trattamento della medicina tradizionale con lo scopo di sostenere l’autoguarigione del corpo, aumentandone la consapevolezza corporea, e promuovendo i cambiamenti comportamentali che portano alla gestione della self-care management.
L’esercizio fisico adattato e specifico rappresenta un’ulteriore strategia con i più elevati livelli di evidenza in merito all’efficacia dell’intervento nel ridurre la Fatigue Cancro Correlata. Gli esercizi proposti variano e vengono specificamente modulati in base al paziente. Tra le proposte saranno preferiti quegli esercizi che integrano un lavoro di ricondizionamento motorio adattato alle abilità residue del paziente, con un lavoro di aumento di elasticità e consapevolezza motoria. Il movimento verrà sempre associato a una respirazione, educando il paziente a ritrovare il proprio respiro vitale. La tipologia di esercizio potrà essere effettuata in seduta singola o in gruppi specifico dedicati e potrà variare tra:
  • Pilates Terapeutico
  • Idrokinesiterapia
  • Stretching dinamico e respirazione
  • Neurac Proprioceptive System.
Quando serve?
La riabilitazione oncologica si può suddividere su due momenti:
  • Quando il paziente è nell’immediato dell’evento, si parla quindi di riabilitazione immediata. Si svolge nel corso del trattamento (chirurgico, chemioterapico, radioterapico) e serve a recuperare la validità fisica e a venire incontro alle difficoltà che il tipo di intervento comporta. Il paziente verrà supportato nel post intervento per ottimizzare il recupero funzionale, migliorare l’autonomia e favorire il reinserimento del paziente nel suo contesto socio-familiare. Nel caso in cui il paziente viene sottoposto a un intervento chirurgico, in base alla zona operata, verrà supportato nel recupero post-operatorio, integrando le diverse specializzazioni dei nostri fisioterapisti, con l’obiettivo di recuperare l’articolarità, la motricità e la funzionalità residua. Beneficiano della riabilitazione anche i pazienti sottoposti a chemioterapia o radioterapia che incontrano difficoltà legate agli effetti collaterali, o quei pazienti in fase avanzata, per esempio i pazienti con metastasi ossee che hanno bisogno di supporti e di training per adeguare le abilità motorie residue alla condizione in cui si trovano.
  • Quando il paziente ha superato l’evento ma presenta ancora degli esiti, e quindi necessita di un aiuto per un recupero ottimale e un ritorno naturale alle sue attività quotidiane. Si tratta di un programma riabilitativo di prevenzione terziaria con il fine di ridurre le complicanze e i problemi posti dalla patologia e dalle sequele di un trattamento anche nel cronico. È il caso delle donne operate per tumore al seno a cui vengono rimossi i linfonodi ascellari e che vanno incontro alla formazione di linfedemi negli arti superiori, oppure per quei pazienti operati agli arti o all’area della testa e del collo (molto critica per la deglutizione e l’articolazione del linguaggio) o a interventi ginecologici o alla prostata in cui risulta compromesso il controllo degli sfinteri.
A chi è rivolta?
E’ rivolta a tutti quei pazienti che nell’immediato o nella cronicità hanno dei sintomi aggravati o sopraggiunti in seguito o in corso al trattamento della neoplasia. Modulando e differenziando in base alla specificità del paziente è un valido aiuto per quei pazienti che hanno:
  • perdita dell’autonomia nelle attività quotidiane
  • difficoltà alla deambulazione
  • deficit funzionalità di un arto
  • dolore e problemi muscolo-scheletrici insorti con la terapia (post-chirurgia, post-radioterapia, post-chemioterapia), associati alla immobilizzazione prolungata o alla presenza di cheloidi o aderenze cicatriziali
  • problematiche agli sfinteri, incontinenza
  • disturbi respiratori
  • compromissione della fonazione e della deglutizione
  • linfedema
  • menomazioni neurologiche
  • sindrome da inattività /astenia (Fatigue Cancro Correlata), la sindrome di affaticamento cancro correlata influenza non solo la fisiologia del paziente, ma ha anche un impatto notevole sulla qualità della vita
  • disturbo del sonno
  • perdita di appetito
  • riacutizzazione dei problemi muscolo-scheletrici antecedenti alla malattia.
Le patologie oncologiche che necessitano la presa in carico con la riabilitazione oncologica sono soprattutto il tumore alla mammella, le metastasi ossee, il tumore colon-retto, il tumore alla prostata, i tumori del distretto cervico-cefalico, linfoma di Hodgkin, i tumori che hanno necessitato di un lungo periodo di allettamento.

I tuoi terapisti saranno:

Presto disponibili!

Ginnastica Posturale Hipopressiva

con Dott.ssa Lucia Bacciottini

Giovedì ore 19:00 On line zoom

Il metodo include varie tecniche ipopressive con posture e movimenti che permettono di ottenere una riduzione della pressione nelle cavità toraciche, addominali e pelviche.

Origine

La tecnica ipopressiva (HT) è stata creata dal Professor Marcel Caufriez, Dottore in Scienze Umane e Riabilitazione, che con la sua dedizione alla riabilitazione uro-genitale ha realizzato che la riabilitazione post-parto tradizionale danneggia la parete pelvica, accentuando l’incontinenza, i prolassi, la diastasi ed altre problematiche. Dopo questa intuizione, ha quindi sviluppato queste tecniche per creare un Metodo Ipopressivo, che ha varie applicazioni nel campo della salute, della prevenzione e in quello sportivo.

Obiettivi

  • Ridurre il girovita con conseguenti miglioramenti estetici, posturali e funzionali.
  • Essere un’eccellente protocollo preventivo per tutti i tipi di ernia (inguinale, addominale, femorale, vaginale).
  • Regolarizzare i parametri respiratori
  • Prevenire l’incontinenza urinaria.
  • Aumentare e regolare i fattori efficaci nel prevenire e risolvere gli edemi e la pesantezza degli arti inferiori.
  • Prevenire infortuni articolari e muscolari tramite la normalizzazione del tono muscolare.
  • Aiutare a raggiungere il benessere corporeo.

i muscoli della fascia addominale e del pavimento pelvico tendono a perdere la loro funzionalità, che è quella di sostegno agli organi interni, per i continui aumenti di pressione addominale dovuti alla vita quotidiana (inattività, gravidanza, ecc.). Con il Metodo Ipopressivo, questa funzionalità è ripristinata riprogrammando il responso muscolare in queste circostanze. Si aumenta il tono muscolare a riposo, si diminuisce il girovita e si migliora il rendimento delle attività che richiedono forza.

Rieducazione posturale Globale

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Rieducazione Posturale Globale

Che cos’è
E’ un importante e rivoluzionario metodo riabilitativo che nasce da studi, ricerche biomeccaniche e neurofisiologiche del Professor Philippe E. Souchard, docente di fama internazionale che ha creato ed elaborato la Rieducazione Posturale Globale nel 1980.
La Rieducazione Posturale Globale è una metodica riabilitativa di valutazione, diagnosi e trattamento delle patologie dell’apparato muscolo-scheletrico. L’R.P.G. ha come obiettivo finale il ripristino globale dell’equilibrio statico e dinamico del corpo, compromesso per l’intervento di spontanei meccanismi di difesa contro aggressioni esterne.
Il trattamento è qualitativo, basato su posture di stiramento progressivo attivo dei muscoli antigravitari (statici e di natura fibrosa), interamente gestite dal terapeuta con la partecipazione attiva del paziente. L’R.P.G. studia il paziente con il sintomo e risale alla causa del dolore ed elimina i compensi messi in atto durante gli anni di sofferenza. Curando la causa del dolore, si risolve il sintomo, e soprattutto si porta alla presa di coscienza e alla capacità di mantenere le correzioni e di non avere recidive.
La Rieducazione Posturale Globale si basa su tre principi fondamentali:
– INDIVIDUALITA’ Ogni individuo è uguale solo a sé stesso. Per questo non esistono protocolli, il trattamento è basato sull’unicità del paziente. Il fisioterapista studia il paziente, studia i suoi adattamenti e in base a questi adatterà il trattamento.
– CASUALITA’ Il trattamento correttivo non va a curare solo il sintomo, ma ricerca la causa che ha portato al sintomo. Lo studio attento del paziente, biomeccanico e non solo, riesce sistematicamente a risalire alla causa del dolore, eliminando tutti gli atteggiamenti antalgici e i compensi meccanici che si instaurano nel tempo in maniera automatica e incosciente.
– GLOBALITA’ L’approccio della terapia è “globale” poiché gli stiramenti imposti si propagano fino alle estremità degli arti e durante la stessa postura vengono messi in tensione tutti i muscoli retratti interessati da una lesione. Per ricreare l’equilibrio perduto è necessario lavorare attivamente su tutta la struttura osteomuscolare del rachide, degli arti superiori ed inferiori strettamente correlati ad esso.
La Rieducazione Posturale Globale agisce attraverso l’utilizzo di posture di stiramento, attive, adeguate all’individualità del soggetto portatore di patologia, o di alterazioni morfologiche siano esse paramorfiche che dismorfiche. La peculiarità di tale metodo riabilitativo è restituire alla struttura l’equilibrio perso, puntando sulle tensioni neuromuscolari ed introducendo un lavoro essenzialmente attivo, globale, qualitativo.
Le sedute vengono svolte dal nostro fisioterapista specializzato in RPG dott. Gaetano Veca.
A chi è rivolto?
E’ una metodica dolce e progressiva applicata a bambini, adulti o anziani, con partecipazione attiva del paziente.
  • Algie vertebrali croniche o acute
  • Spondiloartrosi, ernia al disco, lombalgie
  • Problemi strutturali di deviazioni e deformazioni ortopediche nell’adulto e nel bambino
  • Scoliosi, iperlordosi, ipercifosi, ginocchia valghe o vare, piedi piatti o cavi
  • Dolori e patologie degli arti superiori e inferiori
  • Coxartrosi, gonartrosi
  • Squilibri vertebrali cervicali, dorsali, lombari
  • Problemi respiratori causati da una meccanica alterata
  • Riequilibrio nello sportivo.
Quante sessioni sono necessarie
Dipende dal grado degli squilibri e dei sintomi nonchè dall’anzianità degli stessi. E’ certo tuttavia – e l’ormai consolidata sperimentazione lo conferma – che, dopo le prime tre/quattro terapie, il paziente consegue un manifesto beneficio. Il trattamento ha effetti durevoli? Ottenuto con la terapia il riequilibrio e l’armonizzazione delle strutture, il sintomo si risolve con la presa di coscienza del corretto schema corporeo; il trattamento deve tuttavia proseguire per un tempo sufficiente perché i nuovi riflessi propriocettivi possano essere integrati e definitivamente acquisiti.
 

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Riabilitazione neurologica Kabat

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Riabilitazione neurologica Kabat

Il metodo Kabat, conosciuto anche come PNF (Facilitazione Neuromuscolare Propriocettiva), è una tecnica riabilitativa di stimolazione-facilitazione neuromuscolare basata sull’attivazione o riattivazione dei propri recettori. L’utilizzo di queste tecniche è finalizzato al rinforzo muscolare, all’aumento del range articolare, alla riduzione della rigidità e della spasticità,  al miglioramento della coordinazione e dell’equilibrio.
Le Facilitazioni Neuromusculari Propriocettive (PNF) sono schemi diagonali di movimento uniti a tecniche di facilitazione neuro-muscolare che, attraverso stimoli propriocettivi, cutanei, visivi e uditivi, che permettono di suscitare o aumentare la risposta motoria. Il fisioterapista specializzato in Kabat, la nostra dott.ssa Claudia Martini, somministra al paziente degli stimoli precisi, controllandone intensità, durata, frequenza e localizzazione a seconda dello scopo, per facilitare la realizzazione di uno specifico atto motorio. Questi stimoli forniscono informazioni sensitive che aiutano il sistema nervoso centrale a pianificare ed effettuare al meglio il movimento.
I procedimenti di base sono :
– resistenza
– irradiazione e rinforzo
– contatto manuale
– posizione del corpo e biomeccanica
– comando verbale
– vista
– trazione e approssimazione
– stiramento.
Le diverse tecniche proposte dal metodo Kabat  mettono a disposizione specifiche modalità di intervento da utilizzare di volta in volta a seconda delle problematiche che occorre affrontare: migliorare la coordinazione, l’equilibrio, la stabilità, la resistenza, la forza muscolare, l’ampiezza del movimento, ridurre l’ipertono.
Per questo le patologie neurologiche che trattiamo con questa metodica sono molte ( sclerosi multipla, ictus, parkinson, lesioni dei plessi etc).
Una specificità di questa metodica è il trattamento delle paresi facciali. Attraverso il metodo kabat è possibile trattare gli esiti da paresi del VII nervo cranico.
Il movimento della muscolatura mimica facciale, responsabile delle espressioni del volto e quindi della capacità di comunicare le emozioni, dipende fondamentalmente dall’attività del VII nervo cranico. Il nervo facciale è un nervo principalmente motorio responsabile della mimica facciale, ma ha anche altre funzioni secondarie come il controllo della lacrimazione dell’occhio, di parte della salivazione della bocca, della mucosa nasale e palatina. Ha moltissime fibre nervose con un decorso molto complesso. Le sue fibre nervose innervano i muscoli della fronte, delle palpebre, della guancia, del naso e delle labbra. Il movimento corretto di tali strutture muscolari è  importante per lo svolgimento di funzioni complesse come la parola, l’alimentazione e il sorriso. Un paziente affetto da paralisi facciale congenita o acquisita presenta una espressività del volto ridotta o assente e l’incapacità a compiere alcuni dei seguenti movimenti: chiusura delle labbra, pronuncia di alcuni suoni del linguaggio, sorriso simmetrico, chiusura delle palpebre e movimento delle sopracciglia.
Tutti i nostri sentimenti ed emozioni trovano espressione attraverso la mimica facciale (la combinazione degli otto muscoli mimici ci permette di esprimerle) per questo quando una persona ha un deficit della funzionalità del nervo facciale non ha solamente un problema fisico, ma anche psicologico. Per questo è necessario un intervento precoce e mirato.

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