Con la fisioterapista, l’osteopata, l’ostetrica e la nutrizionista: un approccio integrato che sostiene la donna in un percorso specifico e personalizzato.
Servizi individuali:
Prevenzione e cura diastasi addominale
La diastasi addominale consiste nel fisiologico allontanamento dei due muscoli retti dell’addome. La perdita di funzione contenitiva della guaina tendinea che avvolge i muscoli retti addominali ha un importante impatto sulla qualità della vita in termini di salute fisica e psicologica.
Valutazione,
trattamento specifico adattato,
ginnastica addominale hipopressiva
Percorso di recupero per tornare in forma
Percorso di recupero per tornare in forma dopo il parto come mamma e come donna
Diastasi addominale
Che cosa è
L’allontanamento dei due muscoli retti dell’addome.
Questi muscoli, separandosi e allontanandosi dalla linea mediana, consentono la dilatazione della cavità addominale per accogliere l’utero in crescita. Si tratta di un processo fisiologico che progredisce con la progressione della gravidanza.
I due muscoli retti quando si separano lasciano una lacuna muscolare.
La diastasi, di per sé, è un processo di adattamento fisiologico: a patto che si risolva entro 12 mesi dal parto.
Se permane può causare mal di schiena, incontinenza, nausea e dolori addominali.
Se hai partorito da poco potresti soffrirne e non saperlo.
Cosa fare
Valutazione fisioterapica con la nostra specialista Lucia Bacciottini
Consulenza nutrizionale
Consulenza osteopatica
Percorso individuale personalizzato
Ritorno all’attività sportiva
Gruppo mantenimento hipopressiva
Pavimento pelvico
Che cosa è
ll pavimento pelvico è quella struttura anatomica composta da un insieme di muscoli orientati su più piani e collegati tra loro da legamenti e fasce. E’ importante perché sostiene, è un vero e proprio pavimento: ci si appoggiano utero, vagina e retto.
Se non adeguatamente sostenuti si verificano problemi di incontinenza delle urine, dei gas, e delle feci oppure discesa dei visceri o sensazione di peso sovrapubico o dolore pelvico. Poiché il pavimento pelvico svolge un importante funzione nel controllo posturale, si possono trovare anche sintomi e dolori a carico di altre zone del corpo che sono in relazione (dolori lombari ma anche cervicali..)
Il parto è un evento di trasformazione nella vita di una donna. L’inizio della maternità presenta una serie unica di sfide fisiche, emotive e psicologiche.
In un parto naturale il pavimento pelvico subisce allungamenti, tensioni, torsioni, lacerazioni. Possono essere state effettuate episiotomie.
Nel parto cesareo viene praticata un’incisione nel muscolo addominale, che nel tempo guarisce, a livello muscolare ma i tessuti, legandosi l’uno all’altro, possono creare dolore e disagio.
Portare in grembo un bambino per nove mesi ha un impatto sul pavimento pelvico, e il parto ancora di più. L’incisione del cesareo può causare una varietà di problemi con il pavimento pelvico, ma anche in un parto naturale è necessario ritrovare l’elasticità e l’equilibrio del pavimento pelvico.
Cosa fare
Valutazione ginecologica
Valutazione ostetrica
Valutazione Fisioterapica
Consulenza nutrizionale
Consulenza osteopatica
Percorso individuale personalizzato
Scopri di più
Riabilitazione post parto
A cosa serve
La riabilitazione post partum ha lo scopo di evitare o ridurre la genesi dei prolassi, dell’incontinenza urinaria e della distasi dei retti addominali. Il post partum infatti, ancor più del prepartum, rappresenta un periodo critico per la donna, soprattutto nelle prime 6 settimane, perché:
- i retti addominali si riavvicinano per ritornare alla loro distanza originaria,
- l’utero ritrova il suo volume,
- il bacino si rimodella.
In questo periodo sarà essenziale che le donne seguano le linee guida comportamentali per la protezione perineale e della fascia addominale:
- evitare la stazione eretta prolungata,
- evitare posture che portino il bacino in antiversione,
- assumere una postura corretta nelle varie posizioni (seduta, eretta, per sollevare oggetti)
- cercare di evitare di portare pesi o, qualora non fosse possibile, utilizzare schemi corretti per sollevarli e ausili per trasportarli,
- non effettuare spinte defecatorie scorrette o esagerate,
- non effettuare spinte minzionali poiché la minzione si effettua mediante rilassamento.
In realtà il periodo di criticità si estende per tutto il periodo dell’allattamento esclusivo poiché, essendoci più produzione di prolattina, sarà più difficile la ripresa della forza perineale.
Trattamenti
I trattamenti proposti nella fase post partum sono:
- osteopatia
- fisioterapia
lo scopo della fisioterapia è quello di andare a rinforzare la muscolatura pelvica e la fascia addominale, eliminando il più possibile le variabili negative (iperpressioni addominali) che incidono su di loro. Per far ciò sarà indispensabile che la pz prenda coscienza della zona su cui si dovrà andare a lavorare, al fine di poterla contrarre selettivamente. Per gestire le pressioni addominali al meglio andremo a porre l’attenzione alla respirazione e alla postura, insegnando alla pz la corretta gestione degli sforzi.
Quando iniziare
Nei primi 8-12 gg dal parto, se non c’è fastidio o dolore, la donna , oltre a massaggiare la cicatrice dell’episiotomia, potrà iniziare a mobilizzare la zona perineale con blande contrazioni per migliorare la vascolarizzazione locale e riprendere coscienza della zona al fine di recuperare la giusta attivazione. Non si tratterà di un vero rinforzo muscolare poiché si dovrà effettuare una contrazione ogni tanto, dato che in questa fase il pavimento pelvico non dovrà mai essere affaticato.
Dalla II alla IV settimana (da estendere alla XII in caso di allattamento esclusivo) si potranno incrementare le contrazioni perineali e da semplice mobilizzazioni si passerà ad un graduale rinforzo, iniziando anche gli esercizi per il trasverso dell’addome.
Dal IV mese si potrà iniziare il vero programma di rinforzo muscolare anche con l’introduzione della ginnastica addominale ipopressiva.
Riabilitazione della diastasi dei retti dell’addome
Prendiamo in considerazione la DIASTASI ADDOMINALE, che ritroviamo durante la gravidanza per l’accrescimento dell’utero nell’addome (comportando uno stiramento della fascia che connette i due retti addominali) e per i cambiamenti ormonali. Solitamente questa situazione si riduce dopo il parto, di pari passo con il riassetto posturale e globale della donna (entro i 12 mesi successivi al parto).
Ipoteticamente se avessimo una struttura completamente libera ed in equilibrio, la gravidanza con le sue modificazioni non comporterebbero necessariamente la formazioni della diastasi addominale intesa come patologia. Tutti gli adattamenti richiesti dalla gestazione avverrebbero in maniera più fisiologica e naturale possibile, così come il riassetto posturale post gravidanza e il parto.
Le situazioni che possono predisporre al PERMANERE di una diastasi addominale di diverso grado sono:
- PROBLEMI POSTURALI E MOBILITÀ del BACINO e del TORACE (con il diaframma)
- SQUILIBRIO PRESSORIO tra addome e torace (diaframma si occupa di gestire tre le altre cose le pressioni interne del corpo)
- RIGIDITÀ e blocchi della COLONNA, in particolare a livello lombare
- PARTI OPERATIVI o particolarmente DIFFICILI
- “ATTEGGIAMENTI POSTURALI” SCORRETTI, globali o di alcune parti del corpo, esistenti già prima della gravidanza o conseguenti ad essa
- FATTORI ORMONALI
- FATTORI GENETICI per cui la paziente può avere una particolare lassità tissutale
- ETÀ
- SOVRAPPESO
Ad essa troviamo spesso correlate :
- ISTABILITÀ DEL PAVIMENTO PELVICO
- DOLORI PELVICI DI VARIA NATURA
- PROLASSI
- INCONTINENZE
- DOLORI LOMBARI E/O CERVICALI
- PROBLEMATICHE INTESTINALI
- ERNIE OMBELICALI