Cosa è la Neuropsicomotricità
Nello sviluppo tipico è attraverso il corpo che il bambino cresce in senso globale, integrando affetti, relazioni, comportamenti e capacità cognitive.
Il bambino, sin dalla nascita, è in grado di sentire, esplorare, comunicare ed entrare in una qualche relazione con l’altro e con il mondo che lo circonda.
La terapia della neuro-psicomotricità interviene, con uno sguardo d’insieme, su specifiche aree funzionali:
- Area motoria
- Area relazionale
- Area psicomotoria
- Area cognitiva
- Area di gioco
Chi è il neuropsicomotricista
Il TNPEE (terapista della neuropsicomotricità dell’età evolutiva) è un operatore sanitario che, nella riabilitazione, si occupa della prevenzione, della valutazione funzionale e del trattamento dei disturbi dello sviluppo e di tutta la sfera neuro e psicomotoria dell’età evolutiva.
È con il gioco che il terapista della neuropsicomotricità dell’età evolutiva aiuta il bambino nelle sue difficoltà e sollecita le abilità specifiche necessarie a soddisfare le richieste imposte.
Quando interviene il neuropsicomotricista
Il Neuropsicomotricista, dopo un eventuale visita con il neuropsichiatra infantile (NPI), interviene con la valutazione del comportamento e delle abilità senso-motorie (grosso e fine-motorie), prassiche, comunicative, ludiche e cognitive. Da questa valutazione (test standardizzati e osservazioni qualitative) tutta l’equipe (NPI, TNPEE, psicologo, logopedista) trae le conclusioni sulla diagnosi, e il progetto riabilitativo da applicare ad ogni caso specifico.
Quello del neuro-psicomotricista può essere un intervento riabilitativo specifico, volto al potenziamento di bambini con disabilità, disturbi e ritardi dello sviluppo.
Diagnosi che tratta il neuropsicomotricista
- ADHD (deficit d’attenzione e iperattività)
- Spettro autistico
- Disturbo d’apprendimento (dislessia, disgrafia, disortografia, discalculia…)
- Disabilità intellettive
- Disturbo della coordinazione motoria
- Ritardo psicomotorio
Come lavora il neuropsicomotricista
Il TNPEE lavora attraverso il gioco per stimolare motivazione, regolazione affettiva, attenzione e memoria.
Il terapista programma obiettivi a breve, medio e lungo termine e propone delle attività volte al potenziamento delle abilità carenti attraverso l’uso di strumenti e materiale ludico e strutturato.
Alla fine di ogni incontro il terapista aggiorna i genitori sul lavoro svolto col bambino, sulla partecipazione, la risposta, l’esecuzione, la riuscita e le conquiste del bambino rispetto alle attività proposte.