Paralisi facciale

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Paralisi facciale

I tuoi terapisti saranno:

Che cosa è una paralisi facciale?

Si parla di paralisi facciale quando viene a mancare il controllo dei muscoli preposti alla mimica facciale. Si tratta di un disturbo di natura neurologica dovuto all’alterazione funzionale del nervo facciale, il VII nervo cranico.

Come si manifesta?

I sintomi più frequenti sono l’occhio sbarrato (difficoltà nel chiuderlo), l’abbassamento dell’angolo della bocca, difficoltà a realizzare espressioni facciali e a sorridere. Può manifestarsi, in alcuni casi, la scialorrea (cioè la perdita della saliva), non si riesce a deglutire bene e può succedere che si presenti la piega naso labiale piatta. Altro sintomo comune è l’alterazione della lacrimazione: l’occhio può essere secco o lacrimare eccessivamente.

Quanto dura?

E’ difficile da stabilire, le tempistiche variano da soggetto a soggetto e la terapia può andare avanti dai 2 agli 8 mesi. A volte il paziente arriva in fase acuta, ma nella maggior parte dei casi il trattamento insiste su situazioni croniche.

Quali sono le cause?

L’alterazione funzionale del nervo facciale può dipendere da un’infezione o da un trauma cranico, da un tumore, o può essere la conseguenza di ictus.

Diversi tipi di paralisi facciale

Oltre alle paralisi congenite ereditarie, ci sono quelle acquisite ed è su queste che ci concentriamo al Vital Center. Tra le più frequenti troviamo le infiammatorie, le traumatiche e le tumorali.
La paralisi di Bell è la principale causa di paralisi. E’ conseguenza di un’infiammazione o compressione del nervo facciale che può avere origine virale. Si manifesta principalmente nei periodi più caldi o freddi dell’anno: lo sbalzo termico è una possibile causa scatenante. Tra i primi sintomi figura il formicolio, un fastidio non definitivo al lato della testa. Fortunatamente, la paralisi di Bell se trattata adeguatamente è una condizione da cui è possibile recuperare completamente.
Le paralisi traumatiche sono in genere causate da un incidente. In questo caso il percorso verso la riabilitazione è differente. Il paziente affronta un intervento chirurgico: si dovrà lavorare anche sulla cicatrice.
Anche le paralisi per cause tumorali sono sottoposte ad intervento. Bisogna valutare il tipo di danneggiamento del nervo e solo in seguito definire il percorso terapeutico da affrontare.

Come si diagnostica la paralisi facciale?: Il primo step

Sono fondamentali un accurato esame obiettivo, una scrupolosa anamnesi ed una visita neurologica che viene effettuata da parte della dottoressa Claudia Martini, fisioterapista esperta in riabilitazione neurologica. Si testano le facoltà motorie collegati ai muscoli del volto del paziente e si raccolgono tutti i dati legati alla condizione in corso.
Vengono controllati i muscoli deficitari, si compila una scheda e si elencano i muscoli interessati dalla paralisi, specificandone il grado di lesione.

La terapia: come si cura

Non ci si occupa solo di rieducare i muscoli del volto o di ripristinare la mimica facciale. Oltre al risvolto fisico c’è quello psicologico che non va trascurato. Quando si ha un difetto al volto viene spontaneo nascondersi dietro ad un atteggiamento di chiusura. Ecco perché è utile, inoltre, valutare un intervento posturale.

Trattamento riabilitativo degli esiti delle paralisi del VII nervo cranico

Esistono diverse tecniche. Alla Facilitazione Neuromuscolare Propriocettiva (chiamata comunemente Kabat ) si affiancano massaggi (sul volto, dall’interno della bocca, toccando tutti i muscoli che si presentano contratti) e gli esercizi posturali. Laddove necessario il paziente viene sottoposto ad esercizi di fonetica con la logopedista. E’ sicuramente importante lavorare sull’equilibrio dei muscoli, in maniera armonica, sena sforzarne alcuni o farne lavorare poco altri.

Come interviene l’osteopatia sulla paralisi facciale

Si lavora sul drenaggio dei seni venosi per modulare e detendere le membrane intracraniche. In questo modo lavoriamo sulla stasi che normalmente si crea nell’area mastoidea e che potrebbe comprimere il nervo facciale.

Il trattamento manuale

Il trattamento manipolativo osteopatico utilizza tecniche linfatiche, tecniche fluidiche e tecniche craniali per riequilibrare le disfunzioni che ci possono essere a livello craniale, a livello maxillofacciale e a livello dell’articolazione Temporo-Mandibolare. Tutto questo senza dimenticare la globalità del corpo, offrendo uno sguardo d’insieme. Si lavora per la riduzione delle restrizioni dei diaframmi corporei e quindi per facilitare l’omeostasi.

L’unione di due approcci: la riabilitazione integrata

Dopo aver valutato il paziente, le dottoresse Claudia Martini e Irene Piacenti decidono la frequenza dei trattamenti osteopatici, con un programma riabilitativo specifico e personalizzato. I due approcci, quello osteopatico e quello neurologico, si sposano perfettamente. Col primo si lascia fluire e “digerire” quello che viene fatto col secondo. Soprattutto quando la paresi è in seguito ad un intervento chirurgico, risulta fondamentale per il buon esito del trattamento, la riabilitazione osteopatica. In questo caso una particolare attenzione viene data alle cicatrici sulle quali si interviene con massaggi specifici.