Riabilitazione oncologica

Che cosa è?

La riabilitazione oncologica può migliorare notevolmente la qualità di vita del paziente sia durante il percorso terapeutico sia quando il tumore è vinto o è sotto controllo.

Molti dei pazienti sottoposti a terapie specifiche per la neoplasia presentano disabilità derivate proprio dai trattamenti subiti, con gravi ripercussioni sia sul piano sociale che su quello personale. E’ nata quindi l’esigenza di offrire a tali pazienti una terapia riabilitativa che sia in grado di affrontare le problematiche legate alla loro qualità di vita ed al pieno recupero delle loro potenzialità relazionali e psico-fisiche. Le disabilità che presentano i pazienti oncologici sono varie e complesse e si manifestano sul piano fisico, relazionale, psicologico e sociale.

Esistono raccomandazioni ministeriali sull’importanza della riabilitazione in campo oncologico, ed è noto come un evento neoplastico, è spesso responsabile di sequele sia psicologiche che funzionali.

Gli obiettivi sono diversi in base alla specificità del paziente, al tipo di neoplasia, allo stadio e alla fase della malattia, alle comorbidità, alle concomitanze delle complicanze insorte, alle aspettative e motivazioni del paziente, al contesto familiare e sociale. Per la diversità dei quadri patologici, la varietà della storia naturale della malattia e la molteplicità degli esiti che si possono presentare, verrà strutturato in accordo con il medico oncologo specialista, il medico di famiglia ed il fisiatra, il Progetto Riabilitativo Individuale.

Il Progetto Riabilitativo proposto sarà specifico e individualizzato in base al paziente, e le proposte terapeutiche varieranno in base agli obiettivi proposti nel momento della valutazione medica fisiatrica. Il nostro medico fisiatra si occuperà di creare una stretta collaborazione con tutte quelle figure professionali che concorrono alla presa in carico del paziente in rapporto alle sue esigenze derivanti dalle disabilità da trattare, quindi del medico oncologo specialista e dei terapisti a cui affiderà il trattamento più indicato. Possono far parte dell’equipe riabilitativa diverse figure professionali a seconda della necessità rilevate a seguito alla valutazione medica e fisioterapica (neurologo, cardiologo, dietologo, ortopedico, logopedista etc.). La valutazione medica ha il compito di stabilire l’idoneità al trattamento riabilitativo escludendo la presenza di controindicazioni e di analizzare i bisogni riabilitativi del paziente in funzione dello stato della malattia e delle disabilità rilevate.

I trattamenti che avranno una priorità per questa tipologia di pazienti sono: il trattamento manuale osteopatico e l’esercizio specifico dedicato.

Uno degli effetti avversi più comuni legati alla malattia oncologica è la Fatigue Cancro Correlata, ovvero la presenza di una sensazione soggettiva, stressante, persistente di stanchezza o spossatezza correlata al cancro o al suo trattamento, non proporzionale all’attività eseguita, che interferisce con le abituali attività e che spesso non è alleviata dal sonno o dal riposo. Il trattamento osteopatico viene integrato al trattamento della medicina tradizionale con lo scopo di sostenere l’autoguarigione del corpo, aumentandone la consapevolezza corporea, e promuovendo i cambiamenti comportamentali che portano alla gestione della self-care management.

L’esercizio fisico adattato e specifico rappresenta un’ulteriore strategia con i più elevati livelli di evidenza in merito all’efficacia dell’intervento nel ridurre la Fatigue Cancro Correlata. Gli esercizi proposti variano e vengono specificamente modulati in base al paziente. Tra le proposte saranno preferiti quegli esercizi che integrano un lavoro di ricondizionamento motorio adattato alle abilità residue del paziente, con un lavoro di aumento di elasticità e consapevolezza motoria. Il movimento verrà sempre associato a una respirazione, educando il paziente a ritrovare il proprio respiro vitale. La tipologia di esercizio potrà essere effettuata in seduta singola o in gruppi specifico dedicati e potrà variare tra:

  • Pilates Terapeutico
  • Idrokinesiterapia
  • Stretching dinamico e respirazione
  • Neurac Proprioceptive System.
Quando serve?

La riabilitazione oncologica si può suddividere su due momenti:

  • Quando il paziente è nell’immediato dell’evento, si parla quindi di riabilitazione immediata. Si svolge nel corso del trattamento (chirurgico, chemioterapico, radioterapico) e serve a recuperare la validità fisica e a venire incontro alle difficoltà che il tipo di intervento comporta. Il paziente verrà supportato nel post intervento per ottimizzare il recupero funzionale, migliorare l’autonomia e favorire il reinserimento del paziente nel suo contesto socio-familiare. Nel caso in cui il paziente viene sottoposto a un intervento chirurgico, in base alla zona operata, verrà supportato nel recupero post-operatorio, integrando le diverse specializzazioni dei nostri fisioterapisti, con l’obiettivo di recuperare l’articolarità, la motricità e la funzionalità residua. Beneficiano della riabilitazione anche i pazienti sottoposti a chemioterapia o radioterapia che incontrano difficoltà legate agli effetti collaterali, o quei pazienti in fase avanzata, per esempio i pazienti con metastasi ossee che hanno bisogno di supporti e di training per adeguare le abilità motorie residue alla condizione in cui si trovano.
  • Quando il paziente ha superato l’evento ma presenta ancora degli esiti, e quindi necessita di un aiuto per un recupero ottimale e un ritorno naturale alle sue attività quotidiane. Si tratta di un programma riabilitativo di prevenzione terziaria con il fine di ridurre le complicanze e i problemi posti dalla patologia e dalle sequele di un trattamento anche nel cronico. È il caso delle donne operate per tumore al seno a cui vengono rimossi i linfonodi ascellari e che vanno incontro alla formazione di linfedemi negli arti superiori, oppure per quei pazienti operati agli arti o all’area della testa e del collo (molto critica per la deglutizione e l’articolazione del linguaggio) o a interventi ginecologici o alla prostata in cui risulta compromesso il controllo degli sfinteri.
A chi è rivolta?

E’ rivolta a tutti quei pazienti che nell’immediato o nella cronicità hanno dei sintomi aggravati o sopraggiunti in seguito o in corso al trattamento della neoplasia. Modulando e differenziando in base alla specificità del paziente è un valido aiuto per quei pazienti che hanno:

  • perdita dell’autonomia nelle attività quotidiane
  • difficoltà alla deambulazione
  • deficit funzionalità di un arto
  • dolore e problemi muscolo-scheletrici insorti con la terapia (post-chirurgia, post-radioterapia, post-chemioterapia), associati alla immobilizzazione prolungata o alla presenza di cheloidi o aderenze cicatriziali
  • problematiche agli sfinteri, incontinenza
  • disturbi respiratori
  • compromissione della fonazione e della deglutizione
  • linfedema
  • menomazioni neurologiche
  • sindrome da inattività /astenia (Fatigue Cancro Correlata), la sindrome di affaticamento cancro correlata influenza non solo la fisiologia del paziente, ma ha anche un impatto notevole sulla qualità della vita
  • disturbo del sonno
  • perdita di appetito
  • riacutizzazione dei problemi muscolo-scheletrici antecedenti alla malattia.

Le patologie oncologiche che necessitano la presa in carico con la riabilitazione oncologica sono soprattutto il tumore alla mammella, le metastasi ossee, il tumore colon-retto, il tumore alla prostata, i tumori del distretto cervico-cefalico, linfoma di Hodgkin, i tumori che hanno necessitato di un lungo periodo di allettamento.

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