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Progetto “io non sono la fibromialgia”

Quello che sappiamo sulla fibromialgia

La sindrome fibromialgica è una patologia in costante aumento, difficile da riconoscere e della quale, purtroppo, sappiamo ancora poco. Ne sono affetti circa il 5% della popolazione, colpisce di più le donne ma non risparmia gli uomini (il rapporto è 4:1). Possono esserci patologie associate, come l’artrite reumatoide, il lupus, o altre connettiviti e per questo i quadri con cui si presenta possono essere molto diversi tra loro.

Sintomi e cause delle fibromialgia

La fibromialgia è caratterizzata da dolore muscolo scheletrico diffuso e continuativo nel tempo (almeno 3 mesi), accompagnato anche da altri sintomi come ad esempio disturbi del sonno, affaticamento, stanchezza fisica e mentale, difficoltà di concentrazione. Esiste certamente una familiarità, anche se non sono noti i precisi meccanismi di trasmissione.

In una prima fase, tutti questi sintomi nel paziente non sono riconducibili a nessuna patologia e gli esami diagnostici prescritti dal medico non mostrano nessuna alterazione della salute.

Cosa succede allora?

La diagnosi di fibromialgia

Frequentemente  la fibromialgia è diagnosticata tardi,  e solo alla fine di un percorso fatto di anni di visite specialistiche, di consulti ortopedici e chirurgici. Il paziente, quasi scoraggiato, sembra rassegnarsi al dolore in attesa di una spiegazione per i suoi disturbi e, solo dopo vari esami negativi, per esclusione, arriva la diagnosi di fibromialgia. Inoltre ci sono tanti segni e sintomi diversi che possono essere equivocati e confusi con problematiche psicosomatiche. Generalmente rivolgendosi al reumatologo e facendo le indagini necessarie  si arriva ad una diagnosi.

Una sindrome invalidante

Il dolore e la stanchezza sono tra i sintomi principali della fibromialgia. Dolori alla schiena, al collo, alle ginocchia, stanchezza cronica: la fibromialgia è una malattia invalidante che mette a dura prova anche  il ruolo acquisito in famiglia, sul lavoro, nella società.  Il dolore sembra diventare protagonista della vita e intanto il livello di stress aumenta. Il paziente sente di avere perso la propria dignità, viene travolto dalla malattia e si sente incompreso.

“Io non sono la fibromialgia”

Quando la diagnosi è conclamata, è bene essere consapevoli che la vita continua e che i può, anzi si deve imparare a convivere con la fibromialgia. E’ sbagliato ripetersi “Non guarirò mai”.. le persone fibromialgiche non sono la fibromialgia!.

Il nostro progetto è un percorso di cura: si lavora per offrire al paziente gli strumenti per tornare a stare bene. E’ un percorso strutturato da affrontare piano piano, per fare in modo che la situazione migliori ed il corpo recuperi nuove risorse.

Intervenire sì, ma come?

E’ importante sottolineare che tutti i sintomi ricorrenti e le alterazioni legate alla patologia siano potenzialmente correggibili e reversibili. Come trattiamo la fibromialgia al Vital Center?

L’approccio multidisciplianare

La filosofia è quella di non lavorare sul sintomo: il problema è globale:  C’è la sfera fisica,  quella psicologica e ci sono le abitudini di vita come gli aspetti nutrizionali.

I malesseri sono tutti connessi tra loro ed un approccio multidisciplinare permetterebbe al paziente di prendersi cura di ogni singolo aspetto andando ad ottenere un unico, importante, risultato: imparare a convivere con la fibromialgia.

La persona affetta da sindrome fibromialgica entra in un circolo vizioso dove dolori e sintomi negativi diventano cronici. Questi aspetti possono causare differenti effetti sulla persona che possiamo gestire grazie all’unione del lavoro di linfodrenaggio, tecniche manuali sulla regolazione del sistema nervoso autonomo, tecniche di respirazione e rilassamento. Il nostro approccio prevede un intervento attraverso il linfodrenaggio, il trattamento osteopatico, l’esercizio terapeutico a basso impatto (un esercizio dolce, che rispetta il dolore), la riabilitazione in acqua (l’assenza di gravità favorisce il rilassamento muscolare),  le tecniche yogiche.

Riabilitazione integrata

Nel progetto dedicato alla fibromialgia la riabilitazione integrata è la chiave di una buona riuscita. Abbiamo deciso di metterci insieme, creare un vero e proprio team di professionisti a supporto del paziente.

“Io non sono la fibromialgia” è un progetto di rete, di integrazione tra specialisti diversi uniti in un unico obiettivo: mettere a disposizione la propria esperienza per curare questa malattia.

Primo step: la valutazione

Il progetto parte con una valutazione: quella con il reumatologo (se la persona non ha un reumatologo di fiducia che ha già dato indicazioni in merito) o quella osteopatica, ma è comunque il paziente che sceglie.

In base alla valutazione inizia il percorso personalizzato.

Secondo step: il piano terapeutico

Viene strutturato un piano terapeutico in base alla situazione del paziente e dei suoi bisogni. In base a questo, viene deciso quali trattamenti proporre.

L’obiettivo

E’ difficile seguire un protocollo standard. Il tipo di percorso è personalizzato e dipende molto dal caso specifico del paziente. L’obiettivo comunque è quello di recuperare in ogni caso un equilibrio corpo-mente e dare nuovi strumenti al paziente per stare meglio. 

Chi siamo e cosa facciamo

Anamnesi, informazione, valutazione funzionale, analisi dei sintomi e questionario specifico sulla fibromialgia: questi sono gli step che precedono la riabilitazione.

Un’alimentazione corretta con Daniela Bagnoli, biologa nutrizionista e dietista

Per tornare a un benessere psico-fisico è necessario essere educati ad una alimentazione corretta, imparare a nutrirsi. Quali sono le tue abitudini alimentari? Sapevi che per la fibromialgia un piano nutrizionale corretto è fondamentale?

Alcuni studi hanno portato in evidenza la correlazione tra l’eccesso di assunzione di fruttosio e la manifestazione importante del dolore nel soggetto fibromialgico. Quando si assumono tanti alimenti che contengono fruttosio, questo segue delle vie di smaltimento alternative che possono generare un aumento della componente algica. Ecco perché seguire una dieta priva di fruttosio (che verrà poi gradualmente reintrodotto), per depurarsi, è importante. 

Dopo un’accurata valutazione sullo stile di vita dal punto di vista delle corrette abitudini alimentari, sarà attivato un piano nutrizionale personalizzato. 

Servizio psicologico con la psicologa Francesca Gramigni

Quando si parla di fibromialgia ci si riferisce ad una sindrome in cui il dolore diffuso che dura da almeno 3 mesi è il sintomo cardine. Si tratta di un dolore “centrale”, che non ha una localizzazione ed un’entità costanti, ma migra e può aumentare o diminuire durante l’arco della giornata. Dal punto di vista neurobiologico, ci troviamo davanti ad un’ interruzione cronica dell’equilibrio dinamico della risposta allo stress e ai sistemi neurobiologici associati che includono principalmente il sistema immunitario e di regolazione del dolore. 
Soprattutto quando ci approcciamo ad una sindrome così complessa come la fibromialgia dobbiamo tenere bene a mente la correlazione tra fattori immunoendocrini e psicologici che si uniscono alla riconosciuta importanza degli aspetti corpo-mente nella gestione della malattia, dimostrando la presenza di un’interazione dinamica tra processi legati al dolore, personalità, stili comportamentali ed emotivi.
Il dolore cronico è dunque anche una memoria disadattiva mantenuta dalle vie neuromuscolari che sono state ripetutamente rinforzate e che quindi tendono al mantenimento. Per intendesi, consideriamo il dolore cronico come una rete neurale a circuito chiuso, impossibilitata nell’integrazione con altre reti, che pulsando mantiene vivo non solo lo stimolo ma soprattutto il ricordo e la memoria del dolore. 
In queste condizioni di cronicità il corpo stesso, inviando costanti segnali di minaccia, “bombarda” il sistema dall’interno, mantenendo l’infiammazione e la cronicità. Possiamo così intendere il dolore cronico della fibromialgia come un’intera rete neurale non adattiva che rispecchia la natura traumatica delle reti neurali della memoria. Il dolore è dunque indissociabile dai sistemi di memoria, ricordandoci come l’interazione tra corpo, memoria ed emozioni rappresenti la pietra angolare della coscienza affettiva stessa. 
L’obiettivo quindi con pazienti affetti da fibromialgia è quello di offrire un percorso terapeutico attraverso l’EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing), strumento ampiamente validato e basato sul Modello dell’Elaborazione Adattiva dell’Informazione, secondo il quale in tutti gli esseri umani esiste un’innata capacità di guarire dalle ferite emotive e da quelle fisiche. 
Attraverso la stimolazione oculare bilaterale viene migliorata la connessione e la comunicazione tra gli emisferi cerebrali, facilitando una rivalutazione delle proprie interpretazioni sul corpo e su di sé. 
Il percorso, se inserito all’interno di un percorso terapeutico e di cure integrate consente, già in 8 sedute, una rapida desensibilizzazione dei ricordi traumatici legati al dolore ed una ristrutturazione cognitiva, portando ad una riduzione significativa della sintomatologia dolorosa. Tutto ciò può essere dunque pensato come una serie di momenti interocettivi, ovvero che permettono una nuova unione tra la mente ed il corpo, in cui l’individuo sperimenta un nuovo senso di sé, recuperando ed affinando la propria capacità di pensare se stesso ed il proprio corpo. 

Osteopatia con Irene Piacenti

  • Il trattamento manuale osteopatico è una metodica di trattamento efficace nell’affrontare pazienti con fibromialgia. Sostiene il corpo nell’autoregolazione, migliorando l’ipersensibilità al dolore, modificando l’iperattività neurovegetativa presente nella fibromialgia, e aiuta a recuperare la mobilità tissutale. L’approccio biodinamico è dolce, delicato e rispettoso, utilizzando il tocco necessario per il paziente fibromialgico. Ogni trattamento si rivolge alla specificità del paziente e mira al sostegno della salute e al recupero di un respiro sistemico e fluido.
  • Risveglio dei diaframmi Il punto di partenza è l’unicità del corpo e la sua naturale capacità di autoguarigione. I diaframmi corporei sono 5 e attraverso il respiro e una specifica mobilizzazione possono essere risvegliati. Risveglio dei diaframmi è un corso di gruppo di respiro e movimento consapevole. Un’educazione verso il sentire e il percepire il proprio corpo, per scoprire il proprio respiro modificarsi e ritrovare un respiro più fluido e profondo.

La riabilitazione fisioterapica con la specialista in fibromialgia Lucia Bacciottini

  • Linfodreaggio manuale per pulire i tessuti.
  • Pilates fisios per tornare a muoversi. Un approccio al movimento che deriva dalla metodica Pilates, unito alle conoscenze anatomoscientifiche della medicina riabilitativa. Un educazione al movimento. Attraverso esercizi specifici e individuali, il paziente torna a essere consapevole di quello che fa, di come si muove il suo corpo nello spazio. Queste tecniche utilizzano l’esercizio come strumento terapeutico a livello globale.

La riabilitazione in acqua con Lizeta Zace e Veronica Boni

Nell’ambiente acqua il paziente fibromialgico può finalmente muoversi liberamente in assenza di dolore. Con un programma specifico di esercizi individualizzati che sfruttano le proprietà benefiche dell’acqua.

Yoga Kundalini con l’insegnante Luisa Berterame

  • Che cos’è il kundalini? Definito yoga della consapevolezza, è una disciplina che trae origine da un’antica scienza yogica indiana, tramandata da oltre 4.000 anni. Integra movimento, respirazione, postura, posizioni delle mani (mudra), vibrazione di suoni sacri (mantra), rilassamento e meditazione.
  • Come può essere di supporto lo yoga kundalini? Intervenendo sulla rigidità del paziente fibromialgico con esercizi di allungamento, stiramento e rilassamento. Aiutando con sequenze per l’equilibrio ormonale e neurovegetativo attraverso tecniche di respirazione, attraverso la meditazione. Calmando lo stress che si crea nella convivenza con la sensazione di stanchezza e dolore tipica di questa patologia. Le posizioni e gli esercizi sono dolci e lenti ma di gran sostegno agli approcci terapeutici. Il kundalini migliora la condizione fisica, mentale ed emotiva ed è estremamente adattabile a ogni tipo di paziente.